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lunedì 29 luglio 2013

Il mio futuro primo marito lavora all'Alì.

"Cosa cerchi?" Quello che in fondo cerchiamo tutti: una stabilità affettiva ed economica, soddisfazione, sicurezza.
A volte mi ritrovo per strada, senza un pensiero per la mente. Non è spensieratezza, è oblio. Nella vita di tutti i giorni forse non ci si pensa, o ci si bada troppo poco, ma in fondo tutti siamo costantemente alla ricerca di qualcosa di più, quel qualcosa che possa farci dire ce l'ho fatta. Nominate voi una cosa che volete con tutto il cuore e che per qualche ragione non siete ancora riusciti ad ottenere.
La semplicità con la quale le relazioni altrui nascono è sconcertante. 
Due volte in chat. Sbam! Fidanzati per la vita. 
Lezioni insieme all'università. Sbam! Inseparabili. 
Amici di amici. Sbam! Love story for evar. 
Un incrocio di sguardi al supermercato mentre si compra un ananas. Sbam! Sposati con un figlio (in realtà non vale, questo è Private Practice). 
Incontri... Sbam! Matrimonio d'amore.
E poi ci siamo noi, quelli sfigati, talmente sfigati che la signora Sfortuna ha il nostro numero di cellulare tra le chiamate rapide (questa devo averla sentita da qualche parte), noi che anche solo a pensare di conoscere un decent guy, ci viene il nervoso. Perché per alcuni è così difficile? Ah già. Forse siamo noi.
Qualche anno fa, con la mamma in visita a Padova, sono andato in un ristorante cinese. A fine pranzo, nel biscotto della fortuna ho trovato questo bigliettino "Devi sapere cosa vuoi, altrimenti devi prendere cosa viene". Sono sicuro si tratti di qualche proverbio cinese, tipo quello della moglie picchiata senza motivo apparente. All'epoca mi sono detto che l'avrei conservato per ricordo delle belle giornate passate con la Mutter a Padova, in realtà, credo che il mio subconscio mi stesse dicendo di conservarlo, cosicché, nel 2013, potessi ritrovarlo e pensare "Cavolo! Forse devo accontentarmi, qualche volta!"
'Sti cinesi! Ne sanno una più del diavolo!
Accontentarmi? Ok, allora prendo un cassiere dell'Alì da portare via, grazie.

mercoledì 8 maggio 2013

Stampa e spedisci.


Mi sveglio sudato. Ho sognato che dei ladri mi svaligiavano casa e mi avvertivano con un sms, ma la polizia non interveniva perché non li avevo chiamati. Singolare. Per lo meno ho rivisto in sogno il poliziotto che ieri mi ha rubato il cuore per tipo 10 secondi.
Ieri mattina pensavo a cosa spinge X a contattare Y. "Ciao boy, sei di Padova centro?" Come se cambiasse qualcosa. "Mi piacciono i muscoli". Approccio da rivedere, rimandato in sostanza. Sono stanco, sono demotivato, neanche una Waller mi può tirare su. Qual è il punto?
Ieri ho parlato con la zia. Era ferita, più che arrabbiata. Mi chiedo come sia possibile fare così spudoratamente del male alle persone a cui dovremmo volere più bene. Soldi. i soldi rovinano tutto, amicizia, famiglia, convivenza. La ragione dello sciocco, forse è la mia. Senso comune o maturità? A volte mi beo del fatto di essere superiore a certe mentalità e comportamenti, in realtà sono solo un po' troppo superbo. Per lo meno, credo di avere il dono di essere convincente.
Il quasi vecchio (più corrente, in realtà) capitolo della mia vita tradotto in inglese o tedesco da un traduttore giurato ed inviato per posta. La cosa mi spaventa. Tutto mi spaventa, l'ignoto continua a spaventarmi. La solitudine mi spaventa. Morire da solo mi spaventa. Però ho solo 24 anni, sono piccolo, ancora!
Mi piace la mia nuova tazza di vetro, perché mi permette di vedere ciò che c'è dentro, come i piatti che avevamo a casa. Come mi piacevano! Allora tutto era normale e lo odiavo comunque. Come ci si può frenare da soli? Quando una cosa non posso averla, la voglio disperatamente, quando posso averla, mi tiro indietro. Ho paura. Mi sento ancora quel bambino che di notte, al buio, ha paura dei vampiri, dei mostri e dei ladri. "Potrei rimanere a Padova..." E fossilizzarmi in una vita monotona, fatte sempre delle stesse persone, delle stesse cose, delle stessa paure. 
"Meglio un rimorso che un rimpianto" Non sono sicuro di capire fino in fondo che cosa significhi. Certo è che pensare a chi siano le due persone che me l'hanno detto mi fa pensare. Se siamo simili a quello che potrebbe essere definito il nostro nemico, perché è nostro nemico? La società impone regole e condizioni che non hanno senso di esistere. Allora meglio la meravigliosa Daiana che ha un ex marito ed un compagno in un rapporto a tre, forse senza sesso.
La mia mente è strana. Dico che in cinque anni molte cose nella mia vita sono cambiate. Vero. Vero è anche che l'eterno ritorno torna ancora e mi ritrovo qui, su questa sedia, a scrivere di me, inesorabilmente piantato sempre sullo stesso punto. Avrei bisogno di uno scossone, ma forse non sono abbastanza reattivo. "Hai sentito il terremoto?" "No, forse stavo già dormendo."
Mi piacerebbe scrivere un libro, ma non so di cosa dovrei scrivere. Potrei parlare di me, così le soluzioni sarebbero due: uno, annoierei la gente a morte, due, bestseller. Nella vita le probabilità sono sempre del 50%: successo o fallimento, sì o no, bianco o nero, bene o male, giusto o sbagliato, farlo o non farlo.
Ho angoscia, ho paura, sono tormentato, ed è solo mercoledì.