domenica 29 gennaio 2012

Oggi il pranzo è la metafora della mia vita.

Oggi mi sento un po' così. Cosa vuol dire? Sono sboccato, svogliato, ascolto canzoni cantate da tanti artisti, tipo We are the world, we are the children, we are blablabla non me la ricordo più.
Il fatto è che voglio, ma non così tanto perché non so quanto mi si potrebbe ritorcere contro. O lo so? Forse è questo il problema: il mio essere calcolatore. E quindi faccio finta di niente, ma facendomi capire, subdolamente (anche se non so quanto riesca io con la mia poker face ad essere subdolo e non sgamabile).
Penso a tante cose in questi giorni: gli esami, la Polonia, la mamma, la Finlandia, la Provenza, la moto, New York, il fastidio che provo, i sentimenti che vorrei provare, ma che mi spaventano. Ripenso anche al passato, e ai discorsi tra me e me di questo Natale e il Discorso con la D maiuscola fattomi nella penombra della mia stanza e che era così vero, tanto da essere irreale.
Ieri ho scoperto la bontà dell'acqua tonica, oggi ho modificato (per l'ennesima volta) la mia bio su Gayromeo ed ho fatto il brodo di pollo che sembra venuto ottimo, sono sicuro sia tutto merito del sedano (l'acciu) che mia madre mette sempre e che io mi sono finora rifiutato di mettere. Ecco. La mia vita è un brodo di pollo. Ci metto io quello che voglio, pur avendo la sensazione che manchi qualcosa. Ma mi piace, specie se accompagnato da abbondante formaggio grattuggiato e pepe nero. Certo che la fame mi fa fare dei discorsi!
C'è anche il tiramisù oggi. Certo, stona un po', ma è buono comunque. Ecco, appunto.
Oggi il pranzo è la metafora della mia vita. Almeno di queste settimane. This Friday night, do it all again! Ma anche no, grazie.
Il 6 Febbraio ho il primo esame. Questo è uno di quei momenti in cui vorrei avere una macchina del tempo, per poter sapere già adesso come andranno gli esami, quali saranno le domande e quali le risposte. Anche il potere di bloccare il tempo (quello di Piper, ovviamente) mi ha sempre affascinato. Sarebbe utilissimo anche nei rapporti: Mi rompi il cazzo? Ti blocco e me ne vado in camera mia. E se sei in camera mia? Eh beh... quello sarebbe proprio un problema.
Ieri ho fumato quasi un pacchetto intero di Pall Mall azzure o Miami o azure, o come volete chiamarle, però ne è rimasta una. Sono combattuto se fumarla adesso e poi tornare al Golden, oppure fumarla poi.
Devo anche tradurre almeno sei pagine. Lo farò? Boh?
Ieri sera mi sono sentito un po' Yogi. Mangiavo la pizza in camera, chattavo e vedevo Private Practice. Spero questa non sia una premonizione, perché non vorrei finire grasso, brutto, peloso e puzzolente.
Ultimamente sono filopolacco, quindi almeno due esami andranno da dio!

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