giovedì 10 gennaio 2013

Ma il mio cuore batte di nuovo.

"Sento il tuo cuore", e lo sentivo davvero, mentre il mio trottava. Ero felice, tutto il mio mondo era in una stanza. Poi, tutto è crollato. D'improvviso quella stanza era per me l'inferno e il cuore non batteva più con la stessa intensità, non batteva per la stessa ragione.
Ripensare al passato è una cosa che cerco di evitare, ma è uno di quei propositi che, come la dieta o andare in palestra, non mantengo mai. Dieci giorni sono passati dall'inizio dell'anno e non ho avuto tempo (leggi: voglia) di pensare a cosa fare di questo 2013. Ho aspirazioni, ho traguardi, ma poche, se non nessuna certezza. So solo che il cuore ha ricominciato a battere, gli occhi si sono asciugati da tempo, la vita è cambiata. Il tempo passa, le persone vanno e vengono. Nuovi problemi dentro al petto, nuove sensazione dentro alla testa.
Dove mi vedo tra un anno? Quando cerco di vedere nel futuro o, per lo meno, di immaginarlo, la costante è sempre una, la solitudine. Sono cresciuto molto, mio self-consciousness è aumentato. Ho imparato a stare da solo, ad ascoltarmi, a fare un esame di coscienza ogni trenta secondi. Sarà per questo che adesso mi sento in questo modo?
Cosa sono le sensazioni? Chi sa spiegare cosa siano l'amore, la tristezza, lo sconforto, la mancanza, il lutto. Sono passati sette anni e tutto è cambiato. "Anche i greci lo facevano". Già, ma soffrivano anche loro?
Solo adesso mi accorgo che oggi è il 10 di Gennaio. Perché certe date non le si scordano mai? Qualche giorno fa leggevo di un sito olandese che forniva servizi a chi intendesse sbattezzarsi. Ci ho pensato più volte anch'io, dicendomi tutte le volte che era più importante quello che si crede, che avere o meno il proprio nome su un pezzo di carta, da qualche parte in una chiesa. Non è il battesimo religioso che ha fatto di me quel che sono oggi. L'11 Gennaio è la vera data. C'è chi crede nella metempsicosi, io credo nella rinascita. Una è quella naturale, quella durante la quale urli, strilli e piangi e un medico ti tiene come un coniglio, sculacciandoti il sederino. L'altra è quella nella quale una determinata esperienza o rivelazione ti fa capire chi sei. E quel che viene dopo è la vita.
Chissà se si può rinascere più e più volte?
Mia mamma dice che sono nato con la camicia ed è questo che mi ha fatto, finora, ottenere tutto quello che ho voluto. Io sono più razionale, non credo alle credenze popolari o alle superstizioni, le ho sempre trovate stupide, anche se mi affascina capire perché la gente crede che un gatto nero porti sfortuna, o che bisogna toccare ferro/legno quando si dice qualcosa di infausto. Chissà, però, se mi sbaglio. Magari tra vent'anni scoprirò che mia mamma aveva sempre avuto ragione.
Ultimamente penso troppe volte alle date di scadenza. Ha senso iniziare qualcosa che ha una data di scadenza? Forse. Dopotutto mi rendo conto dell'effetto sorpresa nella mia vita. Non era di certo a Padova che mi immaginavo di essere sette anni fa.
10 Gennaio 2013 e non ricevo più i tuoi messaggi, ma il mio cuore batte di nuovo.

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